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Infinityhub con Associazione Venezia Albergatori al FIET presso il Casinò di Venezia: un dialogo sulla sostenibilità.

Nella sala dei Cuoi d’Oro di Ca’ Vendramin Calergi, sede storica del Casinò di Venezia, il Centro Studi dell’Associazione Veneziana Albergatori (AVA), nel programma del FIET – Italian food and Tourism EXHIBITION, ha organizzato un incontro dal titolo “Venezia città sostenibile – Un valore aggiunto per il territorio”.
Un’occasione di confronto tra accademia, istituzioni e impresa per riflettere sul futuro della città e sulle forme concrete che può assumere la sostenibilità in un contesto unico come quello veneziano.

Ad aprire il dibattito è stato Claudio Scarpa, presidente del Centro Studi AVA, ricordando l’importanza di parlare di sostenibilità “con competenza, concretezza e responsabilità”.
Un messaggio che ha introdotto un dialogo aperto, dove esperienze diverse si sono incontrate per disegnare una prospettiva comune di progresso.

Una città in equilibrio

Tra gli interventi più significativi, quello di Antonio Marcomini, vicerettore vicario dell’Università Ca’ Foscari Venezia, che ha sottolineato come la sostenibilità non possa più essere letta solo in chiave ambientale:

“Ogni volta che parliamo di sostenibilità, parliamo della collaborazione tra dimensione sociale, ambientale ed economica. Nessuna può svilupparsi a danno dell’altra.”

Una riflessione che, nel contesto veneziano, assume un valore profondo: Venezia è un laboratorio di equilibrio tra fragilità e resilienza, tra bellezza e cambiamento climatico.

Il direttore di AVA, Daniele Minotto, ha portato invece il punto di vista dell’imprenditoria turistica, descrivendo il percorso di rinnovamento intrapreso dagli albergatori: “Negli ultimi anni sono stati fatti investimenti importanti, nonostante i vincoli strutturali e architettonici della città. Oggi sostenibilità significa ripensare i modelli produttivi senza snaturare Venezia, ma rendendola più efficiente e accogliente.”

Dal principio all’azione: la storia di un hotel che sceglie di evolvere

L’intervento di Antonio Vianello, presidente vicario AVA e titolare dello storico Hotel Mabapa al Lido di Venezia, ha dimostrato come la teoria possa trasformarsi in realtà.
Nel suo racconto, la sostenibilità più che un obiettivo da raggiungere, rappresenta un percorso vissuto giorno dopo giorno.

“Siamo partiti dieci anni fa eliminando la plastica e scegliendo prodotti a chilometro zero. Poi, passo dopo passo, abbiamo deciso di cambiare davvero il nostro modo di consumare energia. Con Infinityhub abbiamo trovato la chiave per farlo: diventare completamente carbon free.”

L’hotel, ospitato in una villa costruita negli anni Venti, rappresentava una sfida ingegneristica complessa: vincoli architettonici, spazi limitati e necessità di garantire comfort a oltre cento ospiti al giorno.
Eppure, in pochi mesi, grazie al lavoro con Infinityhub, la struttura ha completato la propria transizione energetica: eliminazione totale dei combustibili fossili, installazione di pompe di calore di ultima generazione, impianto fotovoltaico da 30 kW e sistemi di domotica per la gestione intelligente di climatizzazione e acqua sanitaria.

“Non è stato solo un progetto tecnico,” ha spiegato Vianello. “È stato un cambiamento di prospettiva. La sostenibilità è diventata parte dell’identità dell’hotel: un valore riconosciuto dai clienti e condiviso dal nostro personale. E i risultati si vedono: meno consumi, meno manutenzione, più qualità e soddisfazione.”

Un risultato che testimonia come la transizione possa essere anche un atto di bellezza, capace di unire etica e funzionalità, innovazione e rispetto per il patrimonio.

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La visione di Infinityhub: rendere la sostenibilità infinita

L’intervento di Massimiliano Braghin, presidente di Infinityhub S.p.A. Benefit, ha ampliato questa esperienza, trasformandola in un racconto collettivo. Massimiliano Braghin ha parlato con il linguaggio di chi vive la sostenibilità come una forma di energia relazionale, capace di unire tecnologia, persone e territorio.

Come spesso accade prima di ogni suo intervento, si è lasciato ispirare da ciò che lo circondava.
Questa volta, dalle parole incise sull’insegna a terra all’ingresso della Calle Larga Vendramin:
“CASINO DI VENEZIA – AN INFINITE EMOTION.”

“La sostenibilità non è una somma di tecnologie né un esercizio economico. È stupore, è emozione. È il momento in cui l’innovazione incontra la bellezza e crea esperienza — un’esperienza che diventa conoscenza, o meglio canoscenza, grazie alla relazione.”

Da questa visione nasce il modello Infinityhub: progetti finanziati attraverso società di scopo partecipate, in cui albergatori, artigiani, cittadini e investitori diventano co-proprietari del cambiamento.
Un modo per trasformare la sostenibilità da pratica tecnica a esperienza condivisa, dove il valore non si misura solo in termini di risparmio energetico, ma anche in capitale sociale e culturale.

“Rendere il capitale sociale una cosa condivisa è fondamentale,” ha spiegato Massimiliano. “La relazione con le persone e con le cose è la dimensione più importante della vita: è la vera energia che muove ogni progetto. Quando le persone partecipano, la finanza smette di essere un mezzo e diventa comunità.”

Nel suo intervento, Massimiliano Braghin ha invitato a guardare Venezia come una metafora della sostenibilità stessa:

“È la città più sostenibile del mondo perché genera stupore. Perché, parafrasando Charles Péguy, la ricchezza non è il problema — il problema è perdere anche solo un atomo di stupore.

E in questo stupore, ha aggiunto, si trova il senso più profondo dell’agire sostenibile: non nella materia delle cose, ma nella capacità di emozionarsi, costruire legami e creare valore insieme.

Parole che hanno intrecciato ingegneria, filosofia e finanza in un’unica immagine: quella di un futuro possibile, costruito attraverso connessione, conoscenza e fiducia.

Un dialogo tra istituzioni e impresa

Andrea Ferrazzi, senatore e responsabile dei rapporti istituzionali per ASviS, ha sottolineato come le politiche pubbliche debbano favorire un’alleanza tra competitività economica e tutela ambientale:

“Non è vero che la sostenibilità ambientale è nemica dell’economia. Serve un’alleanza capace di generare benessere diffuso, ma per realizzarla servono istituzioni solide e inclusive.”

L’assessore Sebastiano Costalonga ha invece richiamato l’attenzione sull’identità veneziana: “Sostenibilità è anche difendere il nostro artigianato, la qualità della città, la sua autenticità. Accogliere visitatori consapevoli significa proteggere la Venezia vera.”

Le conclusioni sono tornate ad Antonio Marcomini, che ha chiuso il dibattito con una riflessione destinata a restare impressa:

“Essere sostenibili è oggi più conveniente del non essere sostenibili. Ma il capitale umano resta la risorsa fondamentale.”

Quando la sostenibilità diventa esperienza

Nel racconto di questa giornata, Venezia ha mostrato il suo volto più contemporaneo: quello di una città che non rinuncia alla propria storia, ma la trasforma in energia per il futuro.
Il progetto YHotel Lido Venezia è la prova che anche nel contesto più delicato si può coniugare innovazione, rispetto e bellezza, traducendo la sostenibilità in esperienza condivisa.

Per Infinityhub, è l’essenza stessa della propria missione: unire tecnologia e comunità, rendendo l’energia una forma di relazione. Perché ogni volta che la sostenibilità genera stupore, diventa davvero infinita.

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